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Pier Damiani (1007-1072) è tra gli intellettuali e scrittori più noti del secolo XI ed è, in virtù della sua biografia, un osservatore privilegiato dei mutamenti della realtà circostante in uno dei periodi più travagliati per la storia della Chiesa. La sua vicinanza all'imperatore Enrico III e contestualmente ai papi riformatori, la nomina a cardinale vescovo nel 1057, la sua funzione di legato in contesti molto delicati (come Milano, Firenze e Cluny) lo pongono in relazione con i personaggi più noti del secolo e in particolare con i vescovi del Regnum. Interrogare il ricchissimo epistolario damianeo fa emergere il pensiero di Pier Damiani sulla figura del vescovo e consente di recuperare una quantità straordinaria di informazioni su tutti i presuli con cui l'Avellanita entra in contatto nel corso della sua vita. Le epistolae sono una fonte storica di primaria grandezza per ricostruire uno speculum vescovile per il secolo XI e suggerire prospettive originali sulle dinamiche politiche e sociali di un periodo di profonda trasformazione.